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22 giugno 2013

Feticci di nome, nomi di feticci

I theropodi non chiudono mai la bocca!
I nomi sono importanti. Tuttavia, l'importanza dei nomi è forse eccessiva.
Per "riesumare" Brontosaurus, molti sono disposti a intentare contorte petizioni nelle sedi competenti, sebbene ciò sia poco significativo per la conoscenza sulla paleobiologia del sauropode al quale il nome della lucertola tonante è stato imposto e poi deposto.
Per "non-riesumare" Manospondylys, molti sono disposti a intentare contorte petizioni nelle sedi competenti, sebbene ciò sia poco significativo per la conoscenza sulla paleobiologia del theropode al quale il nome della vertebra cavernosa è stato imposto e poi deposto.
Paradossalmente, se ci fosse maggiore consapevolezza delle implicazioni e del significato, prima ancora che dell'onestà intellettuale, in queste "petizioni", Brontosaurus e Manospondylus dovrebbero seguire destini simili, e non opposti. 
Forse pretendo troppo da chi vuole solamente difendere dei consolidati pattern simbolici nei propri cervelli. Come ho scritto e detto altrove, le guerre sui nomi dei dinosauri sono manisfestazioni della cultura post-moderna e della psiche di una fetta ristretta e privilegiata di Homo sapiens, piuttosto che tematiche di paleontologia. Il che, forse, non rende questi temi i più pertinenti per questo blog. 
Un fenomeno analogo avviene nelle discussioni relative agli "aggiornamenti" dell'aspetto esteriore dei dinosauri, alla luce delle nuove scoperte, che può trasformare radicalmente l'immagine di una specie altresì "conosciuta" tramite un'icona ormai divenuta tradizionale. Anche in quel caso, le battaglie non sono relative al significato dei fossili, ma solamente alla conservazione o meno della loro emanazione pop, extrascientifica, sovente molto superficiale.
Noto una qualche forma di feticismo nominalista nelle discussioni sulla conservazione o meno di taxonomie, feticismo che è molto più interessante della effettiva discussione in merito alla conservazione o abolizione di nomi di taxa, nonostante che sia poco legata alla realtà dei fossili ed alla loro interpretazione razionale.
Mi chiedo, in effetti, se la maggioranza degli "appassionati di dinosauri" sia, in realtà, soltanto una schiera di collezionisti di nomi, intenti a scambiarsi simboli ed icone del tardo Olocene, invece che curiosi esploratori del (le tracce del) Mesozoico. 
I dinosauri come figurine, come carte da gioco, non come modelli interpretativi di dati paleontologici?


16 commenti:

  1. No dai, quelle carte lí (la prima serie di Predators) erano fighissime!

    Domenico

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  2. Circa il 78% di adolescenti o pre-adolescenti appassionati di dinosauri sono collezionisti di nomi a tutti gli effetti. Io stesso lo sono stato nel modo più inconfutabile. Esistono infatti dei veri e propri club di dinofans più o meno coetanei dove si hanno alcune tra le conversazioni più mere che si possano fare. Oltre alle figurine, vi è la gara a chi azzecca più nomi per associazione iconografica, la gara a chi dice più taxa dato un determinato clade e cose di questo genere...

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  3. Un tempo anche io fui collezionista di nomi (non solo di dinosauri, anche di animali attuali). Per me quella era gran conoscenza. Poi mi chiesi "ma se qualcuno mi chiedesse cosa è la rana vattelapesca, io saprei dirglielo?" Questo mi fece capire che i nomi, da soli, non sono conoscenza, e iniziai a interessarmi di più a discorsi più "generali" piuttosto che imparare nomi su nomi. In fondo, a che serve conoscere tutte le dendrobatidi se non sai né cosa sono le dendrobatidi, né tantomeno cosa sono gli anuri (e via discorrendo).
    Simone.

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    1. Idem. Io è da circa un anno che me ne sono reso conto, la vera conoscenza è molto più appagante e ti fa capire anche il "come" ed il "perchè" mettendoti nella condizione in cui sei effettivamente in grado di rispondere ad una domanda anche generica e di poter insegnare o divulgare qualcosa di concreto e significativo. (Anche a me piacciono molto le dendrobatidi, comunque).

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    2. Danny, non confondere "conoscenza" con "nozionismo".
      Inoltre, "insegnare o divulgare" presuppone qualcosa di molto più approfondito di quello che - leggendo il tuo blog - risulta essere il tuo bagaglio di nozioni.
      Va bene trarre informazioni e dilettarsi a scrivere, ma da lì affermare di essere un insegnante o divulgatore (come alludi qui sopra) c'è un abisso.

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  4. Si questo lo sapevo già... e me lo aspettavo un commento del genere.. dalla prima virgola in poi, era diventato un discorso generale. Non affermo di essere un insegnante. Non lo sono.

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    1. Peccato - però - che tu scriva anche dei post "pseudo-tecnici" pieni di errori sia a livello dei termini che usi sia dei concetti che menzioni...
      Quindi, ti atteggi a divulgatore senza esserlo... :-S

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  5. Cosa posso rispondere... cercherò di prestare più attenzione al significato... oppure cercherò di evitare post pieni di concetti che non mi è semplice comprendere.

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    1. Sarebbe una soluzione molto saggia e rispettosa dei lettori.

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  6. Forse per voi paleontologi è fastidioso un blog come il mio, vero? Perchè è appunto pieno di imprecisioni e fraintendimenti dovuti ad una mancanza di esperienza (e quindi ad una mancanza di conoscenza, che non è appunto sinonimo di "nozionismo"), e nel peggiore dei casi, quando la gente lo prende sul serio, può anche far concorrenza (sicuramente questo non è il caso mio). Se è così, puoi dirmelo tranquillamente.

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    1. Danny, a me non interessa che esistano altri blog che parlano di dinosauri. Sono per la libertà di espressione e per il pluralismo. Ma proprio perché ho a cuore la buona divulgazione (che in rete è molto scarsa) sono contro la disinformazione.
      Il tuo blog fa disinformazione, perché è pieno di errori e imprecisioni.
      Tu hai il DIRITTO di scrivere un blog, ma hai anche il DOVERE di riportare i dati ed i concetti in modo CORRETTO. Se non lo fai, allora io ho il dovere di informare i miei lettori che se leggono sul tuo blog delle cose, c'è una elevata probabilità che quelle cose siano sbagliate, errate, imprecise, confuse o semplicemente inventate.
      Finché parli di recensioni di libri o di opinioni generali, non ci sono problemi, ma quando scrivi delle oggettive falsità, facilmente dimostrabili come errori e imprecisioni, la faccenda cambia.

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    2. Ho capito. Un mio dovere è dire anche che non c'è mai stato un post in cui abbia "inventato". Ho sempre letto da altre fonti. Vada per le imprecisioni ma non ho mai scritto nulla di testa mia. Non lo farei mai.

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    3. Ma è proprio questo il problema: non basta "leggere le fonti", bisogna comprenderle e conoscerle bene e di conseguenza scrivere bene di testa propria.

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    4. Ok, ed io al momento, almeno per quanto riguarda gli argomenti più complicati, ammetto di non esserne in grado, o forse mi occorrerebbe una quantità di tempo di cui non dispongo.

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    5. Chiudiamola qui. Ormai ho capito. Se ho tempo, vado oltre alla lettura e se sono sicuro di quello che ho capito, riporto sul post. Altrimenti, opterò per post più semplici e soggettivi.

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